Laus Deo
la Polifonia Sacra tra cinque e seicento

Hours and date:
sabato 22 Giugno-2024 at 20:30
Place:
Chiesa di S. Benedetto
PADOVA
Riviera S. Benedetto, 36, 35139 Padova PD
Tickets:
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Amici della Musica di Padova

Laus Deo, la Polifonia Sacra tra cinque e seicento

PER FESTEGGIARE SERGIO BALESTRACCI E I SUOI 80 ANNI

Tomás Luis de Victoria
Lectio I – Incipit Lamentatio
Lectio II – Jod manum Suam
Lectio III – Incipit oratio
Mottetto – Vere languores

William Byrd
Ave verum corpus
O sacrum convivium

Girolamo Frescobaldi
Canzon dopo l’ Epistola

Orazio Tarditi
Antifona Salve Regina

Giovanni Gabrieli
Canzon a 4

Claudio Monteverdi
Magnificat II

Esecutori

Concerto Vocale e Strumentale
LA STAGIONE ARMONICA
Carlo Rossi, organo
Paolo Faldi, direttore

soprani
Stefania Cerutti
Federica Doniselli
Paola Crema
Silvia Pollet*
Sugai Yoko*

contralti
Laura Brugnera Muraro
Maria Cosma
Viviana Giorgi
Eugenia Zuin

tenori
Michele Da Ros*
Alessandro Gargiulo*
Davide Iob
Sergio Martella

bassi
Filippo Bordin
Alessandro Magagnin
Valentino Perera
Nicola Rampazzo
Nicola Ruggero

*Soli nel Magnificat

Dopo il concilio di Trento la polifonia sacra conobbe un periodo estremamente ricco, presentando diverse caratteristiche: da una parte l’evoluzione del contrappunto osservato (Byrd), dall’altra una nuova sperimentazione armonica (Monteverdi) e cantabile (Tarditi), dopo la codificazione del basso continuo. Nelle lunghe campate espressive di Victoria si avverte la coincidenza tra il linguaggio musicale e la fede; l’autore compose solo brani sacri, con l’idea che la musica dovesse essenzialmente essere rivolta al servizio divino. Byrd, dopo il distacco dal culto romano e l’adozione della riforma anglicana mantenuta e difesa da Elisabetta I, si rifiutò di abiurare il cattolicesimo e la forza del suo credo è ben espressa dal testo così ardente del mottetto di questo programma, derivato da Isaia. La religiosità di Tarditi, monaco camaldolese, si esprime con particolare dolcezza nell’antifona mariana tratta dal II Libro di mottetti del 1625 e inoltre risponde alla regola tridentina della facile comprensibilità del testo musicato. Il Magnificat di Monteverdi, infine, tratto dall’edizione veneziana del 1610, pur osservando la tradizione del contrappunto, introduce nel brano sacro la modernità espressiva che ritroviamo nel Vespro e nella Missa in illo tempore presenti nella stessa raccolta. I pezzi d’organo, utilizzati per scandire la liturgia, avevano talora una funzione specifica, come la Canzon dopo l’Epistola che fa parte dei Fiori Musicali e veniva solitamente eseguita prima della lettura del Vangelo.

Sergio Balestracci

Missa pro defunctis 7 v. (Excerpt) Ahi que dolor (excpert)