Amici della Musica di Perugia
Stagione 2017 – 2018
Programma
Esecutori
Kyrie Christe Kyrie – coro
Gloria in excelsis Deo – soli, coro
Gratias agimus tibi – soli (contralto, tenore, basso)
Domine Deus – tenore solo
Qui Tollis – soli (soprano, contralto)
Quoniam – basso solo
Cum Sancto Spiritu – coro
Credo – soli, coro
Crucifixus – soprano solo
Et resurrexit – soli, coro
Offertorium (Prélude religieux) – pianoforte solo
Sanctus – soli, coro
O salutaris hostia – soprano solo
Agnus Dei – contralto solo, coro
Concerto Vocale e Strumentale
LA STAGIONE ARMONICA
SOLISTI
Elisaveta Martirosyan, soprano
Marina Comparato, mezzosoprano
Manuele D’Aguanno, tenore
Mauro Borgioni, basso
STRUMENTI
Jin Ju, pianoforte
Carlo Steno Rossi, harmonium
CORO DA CAMERA
Soprani
Federica Cazzaro
Stefania Cerutti
Sheila Rech
Silvia Toffano
Contralti
Maria Ilaria Cosma
Viviana Giorgi
Marina Meo
Alessandra Perbellini
Tenori
Marco Ferrari
Alessandro Gargiulo
Maurizio Minelli
Stefano Palese
Bassi
Stefano Bioni
Filippo Bordin
Alessandro Magagnin
Alessandro Pitteri
Sergio Balestracci, direttore
“Buon Dio, eccola finita questa povera piccola messa. Ho fatto della musica sacra o della musica dannata? Ero nato per l’opera buffa. Tu lo sai bene! Poca scienza, un po’ di cuore: ed è tutto. Sii dunque benedetto, ed accordami il paradiso”. Così Rossini chiudeva l’autografo della Petite Messe Solemnelle, “composta per la mia villeggiatura di Passy” nel giro di un paio di mesi, durante l’estate del 1863. Aveva allora settantun’anni e i suoi “dialoghi” col Padreterno – intrisi di ironia, devozione e paura – si facevano sempre più serrati. La “Messe” non è un lavoro su commissione, non appare destinata al grande pubblico; è evidente, invece, un impianto cameristico, destinato a sostenere un tono intimo, confidenziale, come di chi si confessi con pochi amici fidati. La contraddizione del titolo – “Petite” e “Solemnelle” – è solo apparente: la messa è solenne, perchè utilizza tutto il testo liturgico, impiega solisti e coro ed è ampiamente sviluppata; ed è piccola, perchè si serve di un limitato numero di esecutori. Articolata secondo le tradizionali sezioni dell’ordinarium della messa cattolica, l’opera ci regala, in più, un “Preludio religioso” (pagina solo strumentale da eseguire al pianoforte o all’harmonium durante l’offertorio, nella quale la frequentazione Bachiana di Rossini ha modo di farsi notare) e il mottetto “O Salutaris Hostia”, per soprano, inserito tra il Sanctus e l’Agnus Dei. La suddivisione dei brani solistici è equilibrata: contralto, tenore e basso ne hanno uno ciascuno, mentre il soprano ne ha due (ma uno di essi, come detto, è fuori dall’ordinario): ci sono nel Gloria due numeri d’insieme: un terzetto per contralto, tenore e basso e un duetto per soprano e contralto. A testimonianza del rapporto vero ed intenso che Rossini instaurò con il pianoforte nei suoi ultimi anni (e a dispetto dell’autoironica definizione che dava di se stesso: “un pianista di quart’ordine”) la Petite Messe Solemnelle riserva allo strumento un ruolo di assoluta evidenza.
Sergio Balestracci