L’ AMFIPARNASO di Orazio Vecchi
Teatro La Fenice, Sale Apollinee

Hours and date:
martedì 24 Ottobre-2023 at 20:00
Place:
Teatro La Fenice alle Sale Apollinee Campo S. Fantin, 1965, 30124 Venezia VE
Tickets:
Teatro La Fenice
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Programma

 

L’ AMFIPARNASO

(trascrizione di Sergio Balestracci)

Comedia Harmonica
d’Horatio Vecchi da Modona (1550 – 1605)

In Venetia Appresso Angelo Gardano M.D. LXXXXVII

Esecutori

Concerto Vocale e Strumentale
LA STAGIONE ARMONICA
Sergio Balestracci, direttore

Soprani

Federica Cazzaro
Stefania Cerutti
Silvia Pollet
Silvia Toffano

Contralti

Laura Brugnera Muraro
Maria Cosma
Viviana Giorgi

Tenori

Alessandro Gargiulo
Roberto Cozzarin
Michele Da Ros
Domenico Farinacci

Bassi

Filippo Bordin
Alessandro Magagnin
Alessandro Pitteri
Nicola Rampazzo

Alessia Donadio, Alessandro Bressanello – attori
Regia di Alessandro Bressanello

Pietro Prosser – tiorba
Silvia De Rosso – viola da gamba
Sergio Balestracci – flauto

Orazio Vecchi, vissuto tra la fine del ‘500 e i primi anni del secolo XVI, prestò prevalentemente la sua opera in qualità di maestro di cappella del duomo di Modena: fu quindi uomo di chiesa come il suo illustre contemporaneo Banchieri. Perciò la sua produzione musicale profana, più che verso il madrigale, si rivolse alle forme di intrattenimento più semplici e divertenti, espressione dell’arguto passatempo di chi era principalmente dedito alla serietà del suo ufficio e specchio di una piccola cerchia provinciale. I modelli letterari di Vecchi non sono i poeti di moda all’epoca (Tasso, Guarini, Petrarca), ma più dimessi poeti dialettali come l’autodidatta Giulio Cesare Croce, autore del fortunato libro sulle avventure di Bertoldo. Peraltro, le composizioni che noi oggi conosciamo costituiscono la prima testimonianza sulla commedia dell’arte in musica nei primi tempi dell’età barocca. Si tratta di composizioni polifoniche in cui i personaggi non agiscono nella scena, come sarà per il melodramma nato di lì a poco; ma il teatro è continuamente alluso, implicito e la musica si presta ad un utilizzo in qualche modo più libero, con quell’integrazione-alternanza di suono, canto, recitazione, danza, mimo, cara appunto alla commedia dell’arte.

Così nell’Amfiparnaso vediamo agire maschere tradizionali come Pantalone (il vecchio avaro, satiro, balbuziente) e il suo servo (Arlecchino), qui chiamato Predolino, gli innamorati (Lucio e Isabella), il pedante erudito (Balanzone) qui chiamato Graziano, come nella Pazzia senile di Adriano Banchieri. Nell’Amfiparnaso, più che un vero e proprio intreccio, che invece è presente nella Pazzia senile, vediamo una rappresentazione di caratteri o di scene a sé stanti (come la descrizione satirica di un interno con il vociare di un gruppo di ebrei).

Sergio Balestracci

Missa pro defunctis 7 v. (Excerpt) Ahi que dolor (excpert)