Fondazione pietà dei Turchini
Programma
Francesco Durante (1684-1755)
Concerto primo in fa minore per archi e basso continuo
Un poco andante, Allegro, Andante, Amoroso, Allegro
Domenico Sarro (1679-1744)
Missa di Requiem
Antifona ad Introitum Requiem aeternam (gregoriano)
Requiem aeternam dona eis, Domine
Te decet hymnus Desu in Sion
Requiem aeternam dona eis, Domine
Kyrie eleison
Requiem aeternam responsum (gregoriano)
In memoria aeterna
Dies irae (gregoriano)
Giovanni Maria Trabaci (1545-1647)
Ricercare del sesto tono con tre fughe et suoi riverso
da Ricercate, canzone franzese, capricci, canti fermi, gagliarde, partite diverse, toccate, durezze e ligature, consonanze stravaganti et un madrigale passeggiato nel fine. Libro primo, Napoli (1603)
Domenico Sarro
Missa di Requiem
Domine Jesu Christe (gregoriano)
Domina Jesu Christie
Hostias
Quam olim Abrahae
Sanctus (gregoriano)
Sanctus
Agnus Dei
Lux aeterna (gregoriano)
Requiem aeternam
Libera me Domine (gregoriano)
Libera me Domine
Antifona In Paradisum (gregoriano)
Esecutori
Talenti Vulcanici
Maria Grokhotova violino I
Mauro Massa violino II
Piero Massa viola
Marius Malanetchi violoncello
Federico Bagnasco contrabbasso
Nicola Procaccini organo
La Stagione Armonica
Jimin Oh*, Linda Lo Giudice, Aoki Honoka soprani I
Arianna Stornello*, Marina Meo, Eugenia Corrieri soprani II
Silvia Vavassori*, Viviana Giorgi, Maria Cosma contralti
Damiano Lombardo*, Alessandro Gargiulo, Maurizio Minelli tenori
Valentino Perera*, Alessandro Magagnin, Marco Tomasoni bassi
*solisti
Schola Gregoriana della Pietà de’ Turchini
Alberto Cinquegrana, Davide Franco, Alejandro Garcia, Massimo Rispoli, Wiktor Wojcik cantori
maestro del coro Lanfranco Menga
Stefano Demicheli direzione
consulenza musicologica a cura di Paologiovanni Maione
trascrizioni a cura di Enrico Gramigna
La Missa di Requiem di Domenico Sarro
Noto in particolare per i drammi in musica, le serenate, le cantate e gli oratorii, Domenico Sarro riscosse nell’Europa nord-orientale un certo favore per la produzione sacra, stando alle parole di Giuseppe Bertini, autore nel 1814 del Dizionario storico-critico degli scrittori di musica, in cui si legge a proposito del compositore: «in Alemagna levò gran grido la sua musica di Chiesa». La notizia è confermata, almeno in parte, nel caso del Requiem, dai testimoni della partitura conservati in Austria, Germania, Polonia e Repubblica Ceca, segno della diffusione del repertorio del maestro napoletano e della fama che egli raggiunse nel corso del XVIII secolo.