Alessandro Scarlatti (1660-1725)
Tenebrae factae sunt Sacrum Triduum Paschale
- Toccata
- Responsorium, Sicut ovis
- Fuga K. 58
- Responsorium, Jerusalem, surge
- Andante – Fuga
- Responsorium, Plange quasi virgo
- Fuga del Primo Tono
- Responsorium, Recessit pastor noster
- Responsorium, O vos omnes
- Responsorium, Ecce quomodo moritur
- Fuga del Terzo Tono
- Responsorium, Astiterunt reges
- Andante – Adagio assai
- Responsorium, Aestimatus sum
- Toccata (Grave – Allegro – Presto)
- Responsorium, Sepulto Domino
- Psalmum Miserere
Questo programma non è una sequenza di brani polifonici e neanche la ricostruzione di una funzione liturgica. Dei ventisette Responsori del triduo pasquale, qui vengono presentati solo i nove del sabato santo. I brani organistici intendono dare respiro ai Responsori e favorire la meditazione sulle immagini icastiche della morte di Cristo, e la narrazione ideale della passione di Gesù si conclude con un atto di contrizione, il Miserere. I Responsori della Settimana Santa presentano un testo di grande intensità spirituale che ha suscitato l’interesse di molti compositori nei secoli (famosi, ad esempio quelli di Gesualdo). Tra le diverse intonazioni, quelle di Alessandro Scarlatti ci sembrano di particolare grandezza espressiva: la Stagione Armonica ne ha iniziato uno studio che riparte dalla trascrizione dell’unico manoscritto non autografo pervenutoci, attualmente in possesso dell’Accademia Filarmonica di Bologna, contenente i Responsori e altre composizioni per la settimana santa, così come il Miserere (a quattro voci, come i Responsori) che conclude a cappella l’intero programma, in cui Scarlatti mette in musica solo il primo e il quarto versetto del salmo LVI. In tutte queste composizioni Alessandro Scarlatti dimostra una sapienza contrappuntistica altissima, nello stesso tempo moderna e capace di esprimere con una grande carica emotiva il percorso della passione di Cristo, paradigma toccante del difficile percorso umano nella vita terrena.