lunedì, Luglio 24, 2017
Programmi

Givlio Radino Padovano
(?-ante 1607) – INEDITO

CONCERTI PER SONARE ET CANTARE

Prima Parte

  • GIULIO RADINO – Canzon seconda a 8
  • GIULIO RADINO – Kyrie a 5
  • GIULIO RADINO – Christe a 12
  • GIULIO RADINO – Kyrie a 8
  • GIULIO RADINO – Gloria a 12

Seconda Parte

  • GIULIO RADINO – Salmo 121 Levavi oculos meos a 7
  • AMADIO FREDDI – Salmo 110 Dixit Dominus a 16
  • BARTOLOMEO FAVERETTI – Salmo 111 Beatus vir a 16
  • GIULIO RADINO – Canzon quarta a 4
  • GIULIO RADINO – Magnificat a 16

Giulio Radino appartiene all’ambiente padovano della fine del ‘500 e la sua musica pubblicata dal padre nel 1607 è una testimonianza interessante della pratica policorale e polistrumentale nella musica sacra che vide le sue prime sperimentazioni proprio in questa città. Il padre stesso, Giovanni Maria, era organista a Padova nella cappella di Sant’Antonio e fino al 1598 presso la chiesa di San Giovanni da Verdara. In mancanza di una biografia di Giulio Radino, morto in giovane età, come apprendiamo dalla dedica ai feudatari di Carinzia, parlano le sue composizioni che richiamano il linguaggio dei due Gabrieli: anche qui ritroviamo l’uso degli strumenti nel repertorio sacro, mentre l’assenza di una parte specifica per il basso generale sembra collocare la scrittura di questo autore in una dimensione più tradizionale e meno attenta alle nuove formulazioni del basso continuo. Allo stesso ambiente padovano appartengono anche gli altri autori presenti nella raccolta del 1607, in particolare Amadio Freddi e Bartolomeo Faveretto. Il programma centrato sulla policoralità costituisce un importante evento, sia musicologico, sia concertistico, ricreato attraverso l’utilizzo delle parti musicali della biblioteca dell’Università di Uppsala, della Biblioteca Jagellonica di Danzica e la ricostruzione di una parte mancante ad opera di Sergio Balestracci.

Missa pro defunctis 7 v. (Excerpt) Ahi que dolor (excpert)